Situato sulle pendici del Colle di Buoncammino, l’Anfiteatro Romano di Cagliari è il più imponente edificio pubblico della Sardegna romana. Realizzato tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., sfrutta una depressione naturale del terreno per integrare la sua struttura con il paesaggio circostante. Gran parte dell'anfiteatro fu scavata direttamente nella roccia, includendo le gradinate, l’arena e i corridoi sotterranei (ambulacra), mentre il resto venne costruito con blocchi di calcare bianco.
L’edificio, con una capienza stimata di 10.000 spettatori, ospitava spettacoli cruenti tipici dell’epoca: dalle lotte tra uomini e belve feroci (venationes) alle esecuzioni capitali, fino ai combattimenti tra gladiatori (munera). Le gradinate erano suddivise in tre ordini (imea, media e summa cavea), riservati alle diverse classi sociali, dai senatori fino agli schiavi. Con l’avvento del Cristianesimo, nel V secolo, l’anfiteatro diventa una cava di estrazione di materiali da costruzione fino al XIX secolo. Durante il Romanticismo, l’interesse per le rovine dell’antichità portò ai primi scavi, condotti tra il 1866 e il 1868. Oggi l’anfiteatro è visitabile. È possibile osservare da vicino la cavea, i resti delle stanze destinate ai gladiatori e alle belve, e le antiche infrastrutture idrauliche utilizzate per il drenaggio delle acque piovane.Cookie Policy & Privacy Policy – Copyright © 2025 powered by All Rights Reserved